#buonoasapersi

Ottobre tempo di castagne

EVOCANO LE CAMMINATE NEI BOSCHI E I COLORI DELL’AUTUNNO E SONO PROTAGONISTE DI RICETTE DOLCI E SALATE.

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NUTRIENTI E POCO GRASSE

LA CASTAGNA È UN FRUTTO PREZIOSO PER LE SUE QUALITÀ NUTRITIVE: TRA L’ALTRO RISULTA IL PIÙ RICCO DEI FRUTTI FRESCHI PER ENERGIA E NUTRIENTI.

Sarebbe un peccato considerare la castagna solo come un frutto da mangiare arrosto, é a tutti gli effetti una materia prima di qualità, paragonabile ai legumi freschi. Fagioli, lenticchie e piselli hanno un po’ più di proteine e meno carboidrati, ma le differenze non sono poi così consistenti. La castagna spesso non viene utilizzata per quello che può realmente dare. È, infatti, un alimento ideale sia per gli anziani sia per i bambini.

ANTICHE LEGGENDE

Uno degli esemplari più antichi di castagno, sorge in Sicilia, sul versante orientale dell’Etna, nel territorio comunale di Sant’Alfio. Alcuni botanici gli attribuiscono la vertiginosa età di 3-4000 anni, il che ne farebbe con ogni probabilità l’essere vivente più vecchio d’Europa. La sua circonferenza è di 22 metri, l’altezza di circa 25, la circonferenza della chioma di oltre 50 metri.

È CHIAMATO IL CASTAGNO DEI CENTO CAVALLI, PERCHÉ LA LEGGENDA VUOLE CHE, IN EPOCA MEDIEVALE, UNA REGINA (QUALE NON È DATO SAPERE CON CERTEZZA) VI ABBIA TROVATO RIFUGIO DA UN TEMPORALE CON I CENTO CAVALIERI DELLA SUA SCORTA E LE RISPETTIVE CAVALCATURE. UN OMBRELLO DECISAMENTE OSPITALE.

TANTI FRUTTI TANTE VERSIONI

Variano le dimensioni e la forma delle castagne, ma anche il colore, il sapore e la consistenza. Si devono poi distinguere i famosi marroni dalle più correnti castagne. I marroni nascono solo da castagni coltivati e innestati, le castagne crescono anche spontaneamente. Le migliori? il marrone Piemonte e il marrone di Toscana, tra le castagne comuni le cosiddette gentili, ma anche le picotte di Pinerolo e le pistoiesi.

INGREDIENTE PRESTIGIOSO

UTILIZZARE LE CASTAGNE COME INGREDIENTE DI PRESTIGIO PER VALORIZZARE LE CARNI POTREBBE SEMBRARE UNA TROVATA AZZARDATA DELLA NOUVELLE CUISINE: È, INVECE, IL SEMPLICE RECUPERO DI UN’ANTICA TRADIZIONE.

Farcire con castagne, mele, pere, noci e un trito di carne o di salsiccia un’oca, naturalmente grassa, è una vecchissima consuetudine della cucina del Nord Italia. In Lombardia, in particolare, questa preparazione era tipica del pranzo di Natale. Insomma, la castagna viene abbinata al concetto di cibo “speciale” da grandi occasioni.

La sua storia, invece, non è così gloriosa, ma sempre strettamente e umilmente legata alla vita contadina. Fu grazie alla castagna che i contadini romani riuscirono ad arricchire la loro dieta frugale. Le castagne venivano utilizzate per preparare delle specie di purè o delle zuppe, ma si mangiavano anche arrosto o bollite. Divennero anche una sorta di surrogato del pane. Restarono comunque sempre un alimento dei poveri, spesso legate a feste religiose.
In Toscana le castagne venivano consumate solo a partire dal giorno di San Simone (28 ottobre), mentre in Piemonte si usavano come cibo rituale durante la veglia dei morti. Un alimento simbolo, dunque, a sottolineare l’importanza nutrizionale che ebbero sempre presso il popolo montano.

Le castagne si trasformano facilmente in un originale piatto di accompagnamento, basta cuocerle con erbe aromatiche come timo e alloro e farle rosolare nel fondo di cottura dell’arrosto. Oppure si possono sposare con verdure come porri e fagioli, insaporire con lo speck o la pancetta. Se devono essere bollite e consumate così o se vanno ripassate in forno con burro fuso e prezzemolo si può utilizzare la cottura classica delle ballotte (castagne bollite di tradizione contadina). Scelti dei frutti belli e grossi, si mettono a freddo in una pentola con poco sale, alloro e semi di finocchio. Si coprono di acqua e si cuociono a fuoco medio fino a che non si siano ammorbiditi. Le castagne che in cottura salgono a galla vanno scartate, probabilmente contengono un ospite poco gradito.