Salina di Cervia

SALE DOLCE DI CERVIA
Dove:
Cervia (RA)

Natura e ambiente, il nostro impegno quotidiano

La società Parco della Salina di Cervia si occupa di mantenere inalterato l’ecosistema della Salina di Cervia, 827 ettari di riserva naturale per il popolamento e la nidif icazione animale protetta dallo Stato, porta a sud del Parco del Delta del Po e zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar.

La Salina si impegna a continuare la raccolta del Sale Dolce di Cervia vero e proprio patrimonio culturale ancor prima d’essere ingrediente gastronomico di grande pregio e apprezzamento. La produzione del Sale Dolce e i ricavi che si generano dalla vendita ci consentono di continuare il ciclo virtuoso necessario a garantire il mantenimento dell’ecosistema ambientale e naturalistico valorizzando così l’intera area della Salina di Cervia, sito turistico visitabile attraverso il Centro Visite.

La società è nata nel 2002 dalla determinazione della comunità cervese che si oppose alla dismissione decisa dai Monopoli di Stato. Siamo una società a prevalente capitale pubblico, con soci il Comune di Cervia, la Provincia di Ravenna, il Parco Delta del Po e la Camera di Commercio di Ravenna assieme ad un unico socio privato, le Terme di Cervia.

La Salina di Cervia è la più piccola e la più a nord d’Italia, si estende per 827 ettari, in un parco naturale, oggi porta sud del Parco regionale del Delta del Po e da sempre riserva naturale di popolamento e di nidificazione per molte specie animali e vegetali.

La salina è grande un terzo dell’intera estensione del comune di Cervia ed è compostata da oltre 50 bacini, circondate da un canale di oltre 14 chilometri, che consente all’acqua del mare Adriatico di entrare ed uscire dalla salina. La raccolta avviene nel cuore della salina.

Il Nostro è un Sale Dolce. Il Sale Dolce di Cervia è il nostro marchio, ciò che ci identifica, ma anche il nostro prodotto. Dietro all’uno e all’altro c’è una storia, fatta di lavoro, fatica, idee e di una comunità che nei decenni ha saputo fare quadrato attorno al suo bene più prezioso, perché identitario, il sale.